13 marzo 2006

13.03.06

Ero davanti allo specchio stamattina,
mi davo il rossetto,
e mi è tornato alla mente, quando, una volta,
tanto tempo fa, Vitto mi guardava, mentre lo facevo.
Magari si doveva uscire, ci si faceva la doccia, ci si vestiva,
e regolarmente, lui era pronto,
mentre io avevo ancora bisogno dei 10 minuti x il trucco.
E lui, si metteva lì, a volte sulla porta del bagno, a volte seduto sul wc,
e mi guardava, quasi interessato,
un po’ incantato.
Io dicevo, “cosa guardi!”, e lui, “ti guardo”,
e finiva che mi facevo le righe storte sugli occhi, perché ero un po’ imbarazzata.
A volte lo spedivo fuori dal bagno, e poi, lo beccavo, che mi guardava di nascosto,
dalla fessura della porta, quella tra lo stipite e il lato in cui è incernierata,
…”vai via!!”, gli dicevo!
Ma giocavo, perché era bello, avere qualcuno, che osservava i tuoi gesti.
In fondo lo facevo sperando di ribeccarlo di nuovo.
A volte mi guardava la notte, o il mattino, la domenica mi svegliavo, e lui era lì,
che mi guardava, “che c’è?”, gli chiedevo “niente…non ti volevo svegliare…”,
ma mi guardava.
Poi piano piano, non mi ha guardata più, non così, non con quegli occhi,
interrogativi e stupiti allo stesso tempo, non con quegli occhi che cercano qualcosa,
non so quando è accaduto, non me ne sono accorta, però è accaduto.
Non mi ha guardata più.
Chissà cosa accade, chissà, accade, forse, che la minestra è sempre uguale,
che gli esseri umani, sono curiosi, sono cercatori d’oro, un po’ avventurieri,
accade che, anche se adori la zuppa di legumi, dopo una settimana che la mangi,
ti esce dagli occhi, anche il fisico la rifiuta, per questo si diventa intolleranti.
Perché sei saturo di una sostanza, e il tuo corpo ha bisogno di essere purificato, privato di quella cosa, per poi riprenderla poco a poco, perché si possa riabituare.
Forse è così anche per le persone.
Si diventa saturi, prima indifferenti, e poi saturi.
Ma allora come si fa?
Perché il piacere di vivere rimanga, vivo, abbiamo bisogno di stimoli, di un po’ di sale,
che renda il tutto continuamente, corposo.
Ma come possiamo fare a mantenere nel tempo, questa cosa??
Forse il segreto sta nell’essere stimolati, ma allo stesso tempo fonte di stimoli.
Perché ad un certo punto si tende ad isolarsi, l’insoddisfazione, la noia, portano a chiudersi.
Invece dovremmo guardare chi ci sta accanto, e vedere che, forse, pure lui è annoiato, forse più di noi.
Abbiamo la presunzione, dell’esclusività dei sentimenti, siamo portati a pensare, che, solo noi, possiamo sentire certe cose.
Invece forse, dovremmo, essere fonte di stimoli per primi, magari un giorno, farci trovare nel bagno, a truccarci a testa in giù, e si finirebbe a ridere.
Non è facile però, ma il trucco, vero, forse sta lì, in quella benedetta bilancia, che deve stare in equilibrio.
In fondo ogni cosa ha un suo equilibrio, anche noi, i difetti sono bilanciati dai pregi, un’arrabbiatura è bilanciata da una riappacificazione, una settimana di pioggia si dimentica con un giorno di sole.
I piatti oscillano, un po’ di qua un po’ di là, ma poi devono tornare allo stesso livello.
Quando invece la distanza che li divide, aumenta, sempre di più, diventa faticoso, e quasi impossibile, compensare l’altro.
Eh, già, è dura.
La verità, è, che non bisogna mai abbassare la guardia, perché, l’attimo della saturazione, è impercettibile, e così infinitamente piccolo.
E poi, d’un tratto, senti il botto del piatto, di quella bilancia, che cade.
E non c’è più tempo per raccogliere i cocci.
Bisogna stare attenti, sempre.
Bisogna esserlo in due.
Si dice che 2 occhi siano meglio di 1, per questo.
Così, quando uno, avrà bisogno, di riposare, l’altro, avrà la forza dell’attenzione.
Un po’ come fare un lungo viaggio, in auto, in 2, a turno si può guidare, a turno, si può guardare dal finestrino, a turno ci si può pure rilassare e dormire, perché si ha fiducia nell’altro che guida.
Non credo siamo fatti per stare soli.
Possiamo pure affrontare un viaggio di migliaia di km soli, ma non sarà mai la stessa cosa.
Anche se alla fine, la destinazione, sarà la stessa.
Il sapore delle cose, in 2 è diverso.
Perché io ti farò osservare cose che ti sono sfuggite, e tu farai lo stesso con me.
E alla meta, il tutto, avrà un gusto diverso, e la fatica, forse, non l’avremo quasi sentita.

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page