14 marzo 2006

sogno o son desta

Si parla del diavolo, spuntan le corna, si dice così.
Stamattina dormivo.
Ultimamente mi sveglio presto, ma rimango ferma ad occhi chiusi, e aspetto, faccio finta di dormire, finchè non sento Vitto uscire dalla porta, poi mi alzo.
Stamattina, però, dormivo, e ho cominciato a sentire in là lontano, respirare, come quando suona la sveglia, e la senti, lontana lontana, e non capisci cos’è.
Sentivo, sto respiro, un po’ pesante, e non capivo, poi ho realizzato che era Vitto, ho pensato, “avrà il raffreddore, piange, ha male alle ginocchia”, dalla direzione del rumore, ho capito che era girato verso di me.
Sono stata lì ferma ancora un po’, e intanto mi sono tornati in mente i sogni di stanotte.
A volte sogno così tanto e così intensamente, che al mattino, mi sento affaticata.
Sentivo il suo respiro, e ho ricordato questo sogno strano, surreale, alla Quentin Tarantino, io vedevo le cose come immagini di un film.
C’era Vittorio, in mezzo alla sporcizia, scorci di strade, grigie, e palazzi, sembrava Londra, c’era immondizia ovunque, mescolata ad acqua, pipì, e lui stava lì, cercando qualcosa.
Poi la scena cambiava, altra strada, altra inquadratura, lo schifo, c’era anche del vomito lungo i muri, e lui era sempre lì che cercava, e io guardavo le scene, da estranea.
E pensavo, a dove fosse finito, e cosa stesse cercando.
Chissà cosa cercava.
Allora ho aperto gli occhi, e lui mi stava guardando.
Ha detto, “sono morti tutti?”….”chi?”….”ah, non lo so, è un’ora che li uccidi”, mi sono venuti in mente i tedeschi!, ho detto “non lo so”, ho avuto paura per un’attimo di aver detto qualcosa nel sonno.
Ho pensato, ma no, non mi ricordo nulla, chissà chi ho ucciso.
Ma mi è venuto in mente, un altro sogno che avevo fatto, ho sognato anche Francesco, è un po’ che non lo facevo.
Eravamo in un pullman, ad un certo punto, ho detto basta, tra me e me, mi sono alzata, sono andata da lui, e gli ho detto, “senti, è inutile, che faccio finta, non ti amo più, quindi basta, facciamola finita qui”.
Non ho detto niente a Vitto, ne dello schifo, nel quale era finito, né di Francesco, ne di altro.
Ma lui continuava a guardarmi, mi ha chiesto pure se mi ero fatta i baffi e le sopraciglia.
Intanto mi sono accorta che mi era spuntato un’erpes sul labbro, “che palle”, ha detto che se n’era accorto…
Mi ha detto anche, “che strano vederti con le ciglia”, è vero, mi sono cresciute le ciglia.
Ho sempre amato le ciglia lunghe, e folte, lui le ha, e gli ho sempre chiesto di regalarmele.
Io, invece ne ho avute sempre poche, finchè un giorno parlando con un’amica, profumaia, mi ha detto che le ciglia che si strappano non ricrescono più….cooossaaaa????
Cavoli, io avevo un viziaccio, mi toccavo sempre le ciglia, le prendevo tra le dita, per sentire lo spessore duro del mascara, così x il gusto di farlo. Poi tiravo un po’, e inevitabilmente qualcuna rimaneva in mano.
Da quel giorno non l’ho fatto più! Oh, era vero, piano piano le ciglia son cresciute, poverette, avevano ragione pure loro!
Cmq, ho sorriso, e ho messo la testa sotto al lenzuolo, c’era troppa luce, e io mi sentivo a disagio, quello sguardo su di me, mi infastidiva.
Allora lui ha detto, ok, mi alzo.
Sono rimasta lì, zitta, zitta, a guardare il soffitto, a pensare, immaginare, ricordare, e sospirare un po’.
Ha detto ciao ed è uscito.
Non mi sono alzata subito, sono rimasta ancora lì, a guardarmi attorno, a guardare le cose, ad aspettare.
Quando arriverà questo coraggio??
Io l’aspetto, e un po’ lo cerco.

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page