25 marzo 2006

notiziedalfronte


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Or dunque, chiamo Vitto, all’una, per sapere che farà a pranzo.
Con tutta l’intenzione di aprire un’argomento di qualsiasi tipo, visto che da una settimana siamo due separati in casa, e per giunta muti.
Mi diche che è al Lytos, ok vado.
Stava leggendo una rivista.
Ad un certo punto dico:
”…sai, è un bel casino…”
Così, lancio un sassolino, e aspetto…
Dice: “casino? X cosa, non sai quando prendere l’aereo?”
SDONGH! I maroni ruzzolano sotto al tavolo…
Mangiamo.
Lancio un altro sasso:
“ ma TU, cosa pensi?”
Mi chiede se mi son licenziata, dico, no, e mi chiede cosa sto aspettando, che non ha intenzione di passare un altro mese, che poi una mattina mi trovo le valigie in macchina.
Che lui ci ha riflettuto, e io mi son messa in testa delle cose inesistenti, che non stanno né in cielo né in terra.
Che magari la motivazione è un’altra, cioè un altro, che lui non è nato ieri.
Che un giorno, mi renderò conto di quel che sto facendo, e sarà troppo tardi.
Dico: …magari te ne accorgerai, pure tu….
Dice, che NO!, lui se né già accorto, anzi, mi ringrazia, non son fatta per lui, e forse mi ha sopravvalutato, e ha voluto sempre vedere una Simona che non era.
Dico: e quale sarebbe in realtà?
Dice che sono una che non ha voglia di sbattersi per niente, che la vuol tutta facile, che sono come la cicala e un giorno andrò a bussare alla porta della formica. Che mi accontento di un lavoretto, e non avrò neanche i soldi x farmi la casa.
Che lui invece è come la formica, si sbatte per le proprie cose, e a 50 anni di certo non potrà dire di non aver fatto nulla.
Beh, certo che devo dire che, lui, formicone, certo non si è sbattuto per ascoltarmi, certo non si è sbattuto, quando gli ho detto, “guarda che non va bene così”, ha detto, solo, tanto lo sapevo…
E questo mi lascia di stucco, ma sì, devo sbatterci la testa ben benino.
Mi devo fare venire il bernoccolo.
Non mi ha ascoltata prima, che avevo tutte le mie seghe, non lo fa ora.
E’ solo capace di dire, allora????, quando??? E di dire che continuo ad avere tutte le mie seghe inesistenti.
Ok. Ripeto, ben mi sta, che devo capir bene.
Che mi devo arrivare a dirmi, che cavolo ci son stata a fare tutto sto tempo, che devo bene bene capire chi ho davanti, e smettere di giustificarlo, comunque e sempre.
Devo lanciare sassi più spesso se questo è il risultato.
E devo dirgli, bene vuoi che vada? Vado. Vedrai te quanto ti mancherò.
Brutto stronzone prepotente, seghe io???
Va là va là…

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