29 ottobre 2006



Non sempre si ha voglia di dire qualcosa
A volte si preferisce tacere,
altre di sentirselo dire.
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17 ottobre 2006



la vita è alquanto curiosa, nonchè bizzarra.
quando hai voglia di movimento, e pulsazioni, è calma piatta, quando hai voglia di essere trainata immobile, ti si presentano una serie di eventi, che volente o nolente ti tocca affrontare..
il bello forse sta proprio qui, forse, se no che gusto ci sarebbe.
ma già nelle cose abbastanza definite, ci trovo ogni sfumatura possibile, figuriamoci quando non sono definite per niente.
però ecco, questo momento transitorio, avrei voluto protrarlo ancora un pò, ma mi rendo conto che un bivio, porta ad un'altro bivio, proprio lì dietro ad una curva che lo nascondeva, e qualsiasi direzione io prenda, ne avrà altri nascosti.
che poi significano nuove responsabilità...
forse è meglio che ci dorma sù, e provi a nn pensarci, anche se, tanto poi domani sarò punto e a capo.
....qualcuno sa x caso come si può fare per tornare piccoli x un pò, e stare belli belli spensierati, a giocare con i lego...??
proprio non c'è scampo eh? ..mi tocca diventare grande.. :-/

04 ottobre 2006



L’esca di John Donne

Vieni a vivere con me e lascia che ti ami,
E insieme scopriremo piaceri ignoti,
Di sabbie dorate e ruscelli cristallini,
Con lenze di seta e d’argento gli uncini.

Là dove sussurrando scorre il fiume,
Riscaldato più dalla luce dei tuoi occhi che dal sole,
E là dove i pesci innamorati vogliono dimorare,
Supplicando di potersi ingannare.

Quando nuoterai in quell’acqua viva,
Ogni pesce, che ogni accesso conosce,
A te con amore si unirà nuotando,
Più di te lieto per averti toccata nel profondo.

Se tu, ritrosa, per non essere vista
Oscurerai il sole o la luna;
E se io avrò licenza di guardarti,
Avendo già te, non avrò bisogno di alcuna luce.

Lascia gli altri a congelare in spigolosi canneti,
A ferirsi le gambe con conchiglie ed erbacce,
O che il povero pesce sia messo alle strette
Da soffocanti trappole e reti;

Lascia che dall’umida tana mani rozze e audaci
Sospingono i pesci in banchi.
Come traditrici curiose, le mosche di seta
Ingannano lo sguardo errabondo dei poveri pesci.

Non ti occorre un tale inganno,
Tu sei l’esca di te stessa;
Quel pesce che non viene catturato,
Ahimé, è più saggio di quanto io sia.




01 ottobre 2006



x dovere di cronaca, oltre al "prima", cito il "dopo"..
ecco fatto, la macchina è stipata, ancora nn l'ho scaricata, ora nn è rimasto più nulla da prendere, forse solo cose che prima avevano una loro importanza, ma che ora hanno perso di significato.
Ci siamo visti, prima con un pò d'imbarazzo, poi con un pò di commozione, consapevoli, che doveva andare così, che quel che è stato è stato, prima bello, e poi un pò confuso. Che noi siamo noi, ognuno a sè, due individui distintini, che si sono incontrati, hanno condiviso, vissuto, amalgamato, unito, e poi diviso. Qualcosa che si unisce si trasforma, e poi si separa, per essere ancora ciò che era, un pò diverso. Ci siamo anche ringraziati, per ciò che abbiamo compreso, x un'esperienza vissuta, in maniera totale, x ciò che grazie all'altro è stato arricchito. Davanti a quel bivio, qualcosa è stato strappato, si è lacerato, dentro, ha fatto male, sanguina, ma ora ci sono 2 strade, e ognuno è giusto che si occupi della propria. Ci siamo augurati ogni bene, perchè sappiamo di meritarlo, perchè ora è giusto guardare in positivo. Perchè ora finalmente, le armi non hanno più un senso.
E' stata dura, durissima, più di quanto non pensassi, perchè ancora viene da voltarsi indietro, per accertarsi, che l'altro sul suo cammino, non incontri pericoli. Nasce questo senso di protezione nuovo, per l'incognita del dopo, la presunzione, che l'altro possa ancora aver bisogno di noi..
Ma sono sicura che ogni nuovo passo, si farà più sicuro, e più deciso.
Ciò che è stato è stato, ora non dobbiamo far altro che occuparci, di ciò che sarà.